Cantanti emergenti

È di mia conoscenza un ragazzo di Cosenza, Vincenzo Chiappetta, che da alcuni anni compone canzoni, sia come solista sia in una band, che hanno riscosso in pochi anni un grande successo. A contattarlo sono state piccole case discografiche indipendenti che gli hanno permesso nel tempo di esprimersi attraverso la sua voce e i suoi testi. Il suo genere è l'Alternative rock e le sue canzoni piene di energia sono capaci di coinvolgere chiunque, anche chi non è particolarmente vicino a questo genere. Questo uno dei suoi pezzi: https://youtu.be/KYMcn6ISO-A; è inoltre in arrivo il suo nuovo album For The God's Sake il 28 Marzo di quest'anno. 

Ho avuto il piacere di fargli una piccola intervista che vi riporto di seguito.

1) Quando hai cominciato ad interessarti alla musica?
L'amore per la musica è nato probabilmente quando ero un neonato. All'età di 1 anno infatti mio padre mi "costringeva" ad ascoltare musica rock nella culla con le cuffie. Tutto ciò è stato fondamentale per l'inizio del mio percorso artistico e per il mio attuale orecchio relativo.

2) Quando hai iniziato per la prima volta a comporre per un ipotetico pubblico?
Ho iniziato a comporre all'età di 8 anni e ho ancora alcune vecchie registrazioni decisamente molto imbarazzanti di allora. Le mie prime vere canzoni le ho suonate live la prima volta quando avevo circa 12 anni. Punk Rock melodico semplice che poi ovviamente si è evoluto. Tutt'ora però, nonostante la continua sperimentazione, sono sempre un sostenitore della semplicità e non del virtuosismo.

3) Che strumenti musicali utilizzi nei pezzi?
Quasi tutte le canzoni nascono da una chitarra acustica: può essere una semplice idea, un ritornello o una strofa; successivamente aggiungo il basso, la batteria e la voce. La parte più difficile del processo è creare le linee vocali, che devono essere sempre accattivanti. Un intero album solitamente risulta completo dopo 6/8 mesi di lavoro.

4) Quando è nato l'amore nel suonarli?
In realtà il mio primo strumento era la batteria; successivamente all'età di 8 anni la chitarra. Il vero "amore" è nato quando mi resi conto che con quello strumento in legno potevo far emozionare delle persone, me compreso. Ero anche avvantaggiato nella composizione dei pezzi grazie alla capacità di suonare sufficientemente bene tutti gli strumenti principali. Non mi sono mai accontentato della semplice creazione delle canzoni, e in più mi infastidiva il fatto di dover andare costantemente in uno studio di registrazione esterno con un altro producer, senza poter curare l'intero sound e la produzione in prima persona. Senza dubbio però le esperienze con collaboratori esterni sono sempre state generalmente positive. Ora produco i pezzi a casa mia nel mio home studio.

5) Hai già suonato dal vivo o in piccoli concerti?
La prima volta a 13 anni. Successivamente con il mio vecchio gruppo anche a Roma , in un contest in cui eravamo passati alla fase finale. Purtroppo lo scioglimento è avvenuto poco prima, per forti divergenze artistiche e caratteriali. Sono molto selettivo con i compagni di band e forse riesco a sentirmi veramente "realizzato" quando compongo da solo o con una persona di cui mi fido ciecamente.

6) Che soddisfazioni hai ricevuto con la tua musica fin ora?
La prima vera in assoluto è stata dopo la pubblicazione di After The 4th,il primo singolo della mia vecchia band,i Blowtorch. È stato accolto veramente bene e avevo solo 14 anni. Successivamente anche con il mio primo singolo solista "Goodbye Summer", poi "Scattered Lights", e ultimamente con "Shaped To Kill", estratto dal mio nuovo album. Tutt'ora incontro persone che mi riconoscono principalmente per After The 4th, forse per colpa del ritornello che sembra quasi un inno politico. Mi fa sempre piacere quando noto persone che urlano "Obey!Obey!". È fantastico.

7) Cosa racconta questo album?
Il mio nuovo album ha come temi principali l'amore, l'abbandono e l'inganno: è un invito a non illudersi. Tutto ciò è raccontato attraverso testi semplicissimi che sono più mie visioni oniriche. Alcuni testi sono dolci, altri più negativi e pieni di rabbia: rappresentano un po' anche gli sbalzi d'umore adolescenziali.

8) A quale traccia sei più affezionato e perché?
Mi risulta impossibile scegliere una sola traccia preferita. Sono legato alla title-track "For The God's Sake", "Shaped To Kill" e "Honeygirl". Sono tre canzoni scritte in periodi completamente differenti tra loro ma i testi sono molto più introspettivi e intimi. Canzoni come "Flowers In The Mirror" sono state ispirate molto dal mio viaggio in Sicilia lo scorso anno. La conoscenza di nuove persone in quella regione meravigliosa mi ha permesso di trovare l'ispirazione per buona parte dell'album.

9) Come ti fa sentire esprimere le tue idee attraverso canzoni che potrebbe ascoltare chiunque?
Inizialmente capitava di sentirsi un po' intimoriti quando la gente ascoltava i miei pezzi. Dopo grazie ai consensi ricevuti e anche al mio carattere, ho iniziato a provare pura soddisfazione e la voglia di fare sempre meglio. Nel mio piccolo faccio musica principalmente per me, poi se alla gente piace sono contento.

10) Che progetti hai per il fututo?
Ho tanti progetti da realizzare. Attualmente sto registrando nuova musica, probabilmente più matura, per un progetto che rivelerò a breve. Con questo nuovo progetto, ho rivoluzionato il mio modo di fare musica, includendo altri strumenti e altre strutture musicali. In più ho in programma di tornare sul palco a fare tanti live: saranno diversi, più originali e divertenti. 

Commenti

Post più popolari