L'isola della salvezza (Parte 2)
In quest'articolo vorrei completare il discorso per quanto riguarda un autore rap di cui vi parlai poco tempo fa, per il quale provo un grande affetto essendo stato il primo che io abbia mai ascoltato nel suo genere: Mostro.
Vi esporrò il mio parere in merito alle due canzoni a cui sono più legata del suo ultimo album "Ogni Maledetto Giorno", pubblicato il primo settembre del 2017.
- E fumo ancora
L'artista dice di camminare tutti i giorni in questo deserto buio, arido e solitario che rappresenta metaforicamente la sua vita. Vaga alla ricerca di una luce a cui aggrapparsi per vincere il suo dolore. E proprio nel momento in cui collassa a terra a causa della stanchezza e della rassegnazione, cade vicino ad un magnifico e piccolo fiore di speranza: l'amore. Dal momento in cui lo raccoglie mettendolo in tasca, riacquista tutte le forze perdute durante il lungo cammino. Con la luce della luna che finalmente gli illumina la strada, si sente invincibile, e adesso neanche un colpo di pistola potrebbe fermarlo.
Mostro dedica questa canzone a suo fratello, morto un paio di anni fa: gli riserva l'intero ritornello, esponendo il ricordo dei momenti passati assieme. Lo ritrova nelle nuvole al tramonto e nel cielo zeppo di stelle, che guarda ogni volta che accende una sigaretta, come faceva quando era con lui.
- Amore Sporco (feat. Shiva)
La parte iniziale di questa traccia riguarda la riconoscenza di Mostro nei confronti dei suoi "mostri", e lo stupore per il successo ottenuto. Come se il suo pubblico comprendesse quanto amore travagliato, e immorale secondo l'adulto ignorante medio, lui metta nelle sue complicate rime.
Poi nel testo incombe, come in altre canzoni, il suo amore per la musica. Una creatura che riesce ad attraversare qualsiasi barriera, transitando dalla sua mente al cuore dell'ascoltatore. Essa è la sua salvatrice quando la solitudine lo invade e quando nessun posto sembra abbastanza lontano per fuggire.
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